"Il risultato deve cambiare", ha detto prima
della staffilata subita da Ronaldinho. Ma forse la nottata
è passata. La Cassazione ha sancito la vittoria
dell'Unione di
centrosinistra
alle elezioni politiche, ma a destra c'è un ceppo
che non ci vuol stare. Ogni pretesto è buono.
Certo, prima di prepararsi alla dipartita, c'è
da trattare sul salvacondotto. E le scadenze sono tutte
in calendario, in un ingorgo istituzionale che prevede
l'insediamento delle nuove camere, l'elezione del capo
dello Stato, il referendum e le amministrative in importanti
comuni.
Eh sì, meglio stare sulle barricate fino all'ultimo,
magari mentre si profferisce un invito vago quanto disperato
a decisioni di larghe intese. Come? Per cinque anni
avanti coi paraocchi, senza mai sentire opposto parere,
e ora che s' intravede il fondo del vaso della marmellata
si vuole sindacare sugli ingredienti della prossima
legislatura? Giova ricordare che, nelle due occasioni
in cui Berluskaiser e soci hanno preso il potere, hanno
occupato tutte le migliori poltrone, compresi gli scranni
di Camera e Senato, lasciando ai vinti solo qualche
briciola. Compartecipazione decisionale? Sui denti!
Crapapelata ha fatto i tortelli
non gliene ha dati ai suoi fratelli.
Fatta da questi una bella frittata
non gliene diano a Crapapelata