|
VOTI A PERDERE
|
Le urne hanno dato il loro responso: Romano il reggiano
ha vinto, ma il Paese è spaccato
in due come una cotogna. Alla vigilia del voto, prima
dello strano recupero forzitaliota, le quote dei bookmaker
inglesi, solitamente informatissimi su tutto, erano eloquenti
sui risultati previsti. Davano infatti il Testaquadra
quasi alla pari e il Berluska addirittura a 4. Cucciolone
Bondi ci avrà rimesso un patrimonio.
Il centrodestra è rimasto vittima del proprio trappolone.
La legge fatta ad hoc per imbrigliare l'avversa parte
politica si è rivelata una tagliola per i cacciatori
polisti. Proprio gonzi! Gli sforzi del nero Tremaglia
per far votare gli italiani nel mondo hanno sortito un
effetto boom-erang. Magari dall'estero le cose italiane
si vedono con maggior nitidezza, senza i condizionamenti
dovuti al martellamento televisivo. Già, qui in
troppi non considerano che le balle, anche se infarcite,
infiorite e infioccate ad arte, ripetute all'infinito
da comparse prezzolate, sempre balle restano. Poi c'è
la cattura del boss Provenzano, avvenuta un frame dopo
l'esito del voto, con mister B virtualmente fuori gioco.
Adesso gli sconfitti vogliono andare a frugare nel cestino
a cercare le carte. Ma come? Il responsabile del ministero
degli Interni, che è lo stesso che ha passato ore
e ore a tramare in compagnia del pelato, non doveva avere
tutto sotto controllo? Prefetture, comuni, seggi: la macchina
elettorale insomma. L'arbitro supremo, l'inquilino del
Quirinale, che sta terminando il soggiorno, ha sancito
che le operazioni di voto si sono svolte regolarmente.
E allora? Invece di affrettarsi con le ultime nomine,
invece di ultimare lo spoil system da tempo in atto, a
Palazzo Chigi farebbero bene a preparare le valigie...
E fuori è primavera! |
|
|
|