Non c'è niente da fare: quella poltrona il ministro
Mastella l' ha voluta a tutti i costi, e guai a chi
gliela tocca. Non c'è aereo che tenga, macché
magistrati troppo invadenti e curiosi. Nessun Grillo
parlante potrà mai ombreggiare la sua espressione
intrisa sempre di ironia e bonomia. Scherzare va bene,
ma toccare certi tasti... Si occupino un po' dei ladruncoli
da strada queste toghe impazzite, sembra dire, invece
di venire a rompere le uova nel nido a un politico di
lungo corso! Sì perché di strada l' ex
spalla di
Ciriaco
ne ha fatta, attento alle correnti fredde nell' era
della balena bianca, e poi sempre barcamenandosi tra
l' una e l'altra sponda da quando c'è il maggioritario.
Sempre con quel rimpianto di quando (all' approvazione
della legge Mammì che premiava il cavaliere delle
onde) le dimissioni sue, e di altri quattro ministri
dell' allora sinistra democristiana, furono archiviate
dalla volpe romana nel giro di una notte soltanto. Ora
salta fuori questo qui, come si chiama?, che vuole andare
a ravanare su presunti scambi di favori con amici di
amici... Consorterie? Ma per favore!
Guai a chi va a frugare dove ci sono bacini di voti
che, si sa, al Sud non sono facili da trovare. Meglio
bloccare tutto subito, che poi il polverone si deposita
dopo qualche giorno di pioggia fredda. Che fastidio
poi la solidarietà della giudichessa suffragetta
da Milano! La scorciatoia sarebbe una bella legge che
certifica che un ministro, soprattutto della giustizia,
non possa essere indagato. Why not?